Nei vuoti, nei silenzi della sera...

 

Nei vuoti, nei silenzi della sera
daranno un volto gli occhi delle case
ai rammentare di altre case
altri luoghi e momenti e sentimenti
e solitudini orbe ed ottuse
a persone confuse, immeditate, disamorate,
disarmate
vuote.
Svuotate.

E vicino ai cancelli stanno i vecchi, o alle finestre
e giù alla strada guardano
lungo la strada se ne vanno, fuggono
sguardi cisposi umidi ruvidi
inutili.

E calamite, con l’età, divengono quei luoghi
e gli angoli più in vista attraggono
i grevi passeggiare, distanti dalla gente,
dall’insieme,
confusamente aspettano che li si chiami, li si ami.

Di pochissimo lieti i brividi
ne raccontano siepi,
vecchissimi sassi solitari, altari o troni
di sederi scarniti
avviliti.

Nell’aria a caso si protende la morte
solitaria
d’una solinga vita conclusione
senza vera passione
passata consumata sperperata.

Paura senza sicura luce si tace
e si inventano favole
finali
bandi con lieto fine.

Dalla tavola alzati ove si va nessuno n’ha certezza.
In vita rimaniamo
finché un vivente delle nostre carezze
traccia serbi.

Prigioniero d'un Dio