Io dico: c’era come una attesa...

 

Io dico: c’era come una attesa
un’attenzione
senza motivi si sostava attenti
come vergini d’oliate lampade vigili.

E poi capivi. Era come una presa
di coscienza
un prender parte e caricarsi addosso
i problemi di tutti, rifiutando i premi.

Facemmo una politica bambina
che credevamo senza alcuna macchia
né contaminazione
e sperammo e muffimmo insieme ai tempi.
Vinse l’oblio di sterili credenze.

Ma le utopie, che pure sono state, ci fecero
malgrado noi, persone,
tentammo
andammo avanti onesti, arrabattandoci.
Credemmo, miracolo del cielo, alla virtù
nelle pubbliche cose.
Alla possibilità che fosse.
Noi credemmo.
Non fatecene colpa.

Canto d'inverno. Mia ultima stagione