Quello che mi rammento...

 

Quello che mi rammento
del passato
è che va via veloce, legando tempi
e visi
distantissimi
che va via che consuma
che disperde
anche le tracce tiepide provate
delle emozioni.

I sassi lisci risciacquati dal fiume
sotto casa
hanno aspetti di ossa levigate
messe a asciugare
a strati
per un previsto postumo catalogo.

Ecco in tal modo stanno i miei momenti
la vita spesa
scialacquata in fretta
in solitarie
scivolose noie, vampe rimanda dal passato.

Idee umidicce, mani grassocce
e bianche
unghie lunghe sul pollice puntuto
e vuotezze
e spegnersi di ore.

Giochi con le bottiglie nel cortile
della scuola di musica la sera.

Vecchi insegnanti, odore di toscano,
stufe di coccio
e ansia
di sconosciuto cespuglioso amore.
C’era di tutto in quei giorni di attesa.
Di un infinito eterno divenire
assorbivo il sapore.
Ora resta la resa.

Canto d'inverno. Mia ultima stagione