Un nesso lega...

 

Un nesso lega
grossolanamente e l’essere e il sentire.
Occhio scorsoio passo sugli
oggetti
che mi suggeriscano. Almeno.
Rammorbidisce l’ora degli struggenti
desideri
il passo.
Velature improvvisate stende
il farsi notte
a stemperare in nero i differenti
canti dei colori.
In questa ora
che si rimane per un attimo soli
e la coscienza sprona a un esame non chiesto.
Non dovuto.
Ossessione impenitente resta
come erba mala
o come infame pianta succhiante, rampicante,
a toglier aria
ma non me ne allontano.
Sulla trama dispersa e consumata
rintelo ancora
vanamente cercando di spiegarmi.
D’improvvise tristezze
la lontananza del mio Dio
mi colma.

Canto d'inverno. Mia ultima stagione