Incostante...

 

Incostante
arretro sull’età che mi manca
sui solleciti del cuore un velo nego all’evidenza
degli umori mancanti
e i tremori tanto frequenti attestano che è desta
fibrillazione
senza passione.
Cresciuti alla disobbedienza, ostinati,
in continua minoranza
troppo solinghi spazi amplia lo sguardo
divenuto
anch’esso disobbediente e miope all’apparenza.
Eppure senza malizia vanno gli occhi
cercando a trattenendo
fugaci viste di fanciulle e brani componendo
d’ognuna, usando un tratto,
un movimento, un brillare di denti, un mormorare
di capelli,
un tentativo di riprodurre il già visto
il già amato
il già lasciato.
Distanze incontrollabili
che la mente distorce in un deserto,
pietrisco e sabbia
inconsumate separano i mondi
dove da tempo io e te viviamo. Separati viviamo.

Ormai non ci incontriamo.

I sapidi e rubati istanti, gli odori
e ogni altro contatto
i sensi vanno nella memoria a ritrovare,
unico scudo
all’angoscia che monta.
A torto me li inchiodano addosso
quale pena.

Canto d'inverno. Mia ultima stagione