Decisamente le orme sulla neve...

 

Decisamente le orme sulla neve
venivano al cancello.
Una breve sosta intuivo. Stropicciata.
Meta desiderata o casuale non saprei.
E poi, zigzagando, a semicerchio, via.
Altri passi, altre zampe
tutt’in giro.
Sempre nuova č la neve, sempre diversa appare
come se la memoria non ci fosse.
Ed il silenzio e i fruscii, poi!
Vuoto, come raschiato dentro resto,
senza una storia, senza mobili,
disadorno.
Mi guardo intorno, premo piano il piede
per non sciupare.
Alla nascente luna abbaio
come una antica canzone di protesta
ed agito in saluto la mia mano
incontro al gatto che viene
gił da casa, viene a cercare compagnia.
La mia.
Via, via da tutto questo,
andarsene presto, improvvisamente,
senza urtare la gente,
senza implorare orazioni.

L’emozione della pura luce bianca
della neve mi ingloba.
Cadono le ultime piume del mio volteggiare
e non mi chino a rimpiangerle.
Ora non mi resta che aspettare
che un altro tipo di neve mi si posi addosso
coprendo le mie impuritą.
Al di lą di quel passo che stento a fare
vedo gią la sosta dell’orma mia.
Che sta lą, che ci sia gią mi conforta.
Basta aprire una porta. Quella.
Da quella parte immagino
una neve ancora pił bella.

Canto d'inverno. Mia ultima stagione