Un brivido sospetto...

 

Un brivido sospetto,
come di neve fresca alterata dai passi,
un immediato friggere degli occhi.
E poi l’odore.
Di pelle. Un crepitio di foglie secche
dentro di me.
Agli sguardi distratti s’offusca l’orizzonte.
Un brivido di te mi prende
e la ragione s’arrende
così senza lottare.
Avare forme invadono i pensieri
stretti dai desideri
e più che il ricordare i sapori di te
m’accolgono. Mi riposano e sfanno.
La rinuncia che tu mi imponi brucia
perché della caducità di me
m’avvedo.
In solitario cuore gela la noia
di consueti gesti.
Eroe non fui.
Ricordi non consegno.
Mi lascio andare ai sogni
paventando un risveglio.

Canto d'inverno. Mia ultima stagione