Sul momento non mi avvidi di te...

 

Sul momento non mi avvidi di te
tralasciai di guardarti,
attraverso di te passarono i miei occhi
di te
che passavi altera con una atmosfera
intorno
che escludeva
i nostri pensieri mortali, normali,
anche un po’ sessuali
che le tue tette rigide imponevano.
Fare commenti giovani e sfrontati
ci riportava indietro
a quando potevamo,
alla fame a speranze e solitari giochi
usi
premuti dal peccato
soffocati dal fato
in pochi svincolati, molti più abbandonati,
nelle giornate uguali
passate a andare a morte
senza ribellioni
senza vere passioni.
Tu vergine immatura forse usa
a fingerti sfrontata
spera adesso di crescere costante
e non per caso
nel tuo concavo vaso raccogliti
taccia la lingua tua
posa lo sguardo altrove
non contentarti mai di sole voglie.
Il tempo ci distoglie
dai nostri primitivi piani
e i domani non crescono sui passi
che credevamo lecito comprare.
Ed un continuo andare non so dove
ci sospinge a una meta
condiziona una scelta
che non è dato intendere se non per cauti accenni.
E un passare e un trascorrere incessante
va.

Degli inganni subiti non dimentico
i sonni turbi.

Degli altri sonni di cui incubo sei
taci a te stesso.

Prigioniero d'un Dio