In questo gioco di specchi...

 

In questo gioco di specchi
complicato
disarticolato, dove ti irretisce la conoscenza
di te che possiedi,
quando ti chiedi dove vai
e il giudizio su quello che fai
vacilla, si impiglia.
E il bambino rumoroso che vuoi sgridare
ti guarda dall’alto
del suo ritardato crescere e nella pena
l’invidia di quella costante innocenza
che non è conquistata
ma imposta.
In quella sosta silenziosa
che senza riposo aspetti e paventi.
Nei potenti impulsi
che cellule senza orologio a momenti trasmettono.
Nei ragazzi che si mettono sdraiati
sui prati.
Nell’inutilità e nel malessere
intendo tessere
un mio sudario di parole.
Le sole che senza sforzo apparente
sono capace di indossare.
E dopo
odorando solo un poco
in un angolo
calcinare.

Prigioniero d'un Dio