In abituali pertugi...

 

In abituali pertugi
accovacciato
l’occhio appoggiato all’angolo di nascosto
spia.
In questo tempo, fingendo di aver perso
solo un attimo fa
certezze e credi, intellettualmente sorpresi
e sospiranti recitanti, ultima
idiozia.
Se nelle vene grasse nelle carni grasse
nelle idee unte
riscopriamo il nuovo che viene che si mostra
che adulandoci adula e comprime
le libertà di cui non ci avvediamo
la colpa non è nostra
ma del tempo che le tornate implumi menti
strazia.
Che sollievo ci dia
l’essere vecchi
esclusi per l’età da connivenze
la coscienza ci morde.
La rabbiosa coscienza intatti mostra
gli orpelli giovanili di cui si inorgogliva.
Fruitore e gestore della giostra.
omaggiato d’un giro, gli obsoleti miti canto.

Prigioniero d'un Dio