Quanto più bruscamente posso...

 

Quanto più bruscamente posso
fra me e i pensieri un uscio
artatamente chiudo.

Alibi, carte e vecchi libri in un solaio
lassù sopra la fronte
d’ossi serrati chiudo.

Contro le piogge di parole affaticate
delle tue stanche ripetute
insistite sparute dolorose parole, la giacca
tiro in capo
come viandante dalla pioggia, il capo all’urto chiudo.

Gli occhi fermi si lucidano e molli sull’orlo
e il labbro tirato copre il tremore
livido
il muscolo si tende e pronto
allo scatto si affida
mentre dentro di me le orecchie interne
tenacemente a doppia sbarra chiudo.

Primavere ed estati ormai
s’obliano
nelle gore fonde d’acqua rugginita
e una vergogna
d’essere mi prende, mai sopita
mai vinta
e gelando una mano di ferro sullo stomaco
arrovesciato chiudo.

Per poco tempo ormai, è questione di poco
ormai
e dovrei, dovrò andarmene anche io.

I giochi di questi insistiti anni chiudo.

Illusione indossavo d’esser nato.

Prigioniero d'un Dio