Lento il tempo s’arresta abbrividito sulle gelate mattutine...

 

Lento il tempo s’arresta abbrividito sulle gelate mattutine
attento nello spiare il sole che trabocca lacerando di luce
i rami dei castagni. Rete scura e silente sulla cima
della collina abbandonata e triste.

Lungo i tuoi seni scivolando vanno le mie mani leggendo
sui capezzoli scuri nella peluria solo indovinata le eredità
e i bisogni di noi amanti. Nel segreto tu sai e mi guardi seria,
tu sola sai se è vero questo istante.

Sbriciolate pietà confuse e vinte, senza forma né odore
mi sforzo di trovare negli istanti che mi liquefo in te. Peccato.
Presto finisce nella danza, d’ognuno solitaria danza, la triste
cerimonia d’amore. Consueta.

E vanno i nostri canti ognuno addentro a una valle diversa
lungo fiumi selciati, roveti senza bacche, e si perdono i canti
già lontani in mormorii che l’uno da quell’altro non distingui.
Piange l’amore dimenticato, si lamenta l’amore consumato.

Solitarie dispersioni nel nulla ognuno ottiene.

Prigioniero d'un Dio