Si insinua l’acqua sui tetti...

 

Si insinua l’acqua sui tetti
i berretti solari della gente intride,
impudica e spavalda
le leggere vesti, le ancora leggere vesti
irride.
I ritmi della pioggia consueti e diversi
dispersi nella memoria
ognuno una storia nuova indimenticata:
quel viso, quella fiamma
dentro,
l’avvampare degli occhi, fissi, perduti.
Restiamo in ogni modo
l’uno l’altro sconosciuti,
schermati da un pulviscolo di vita
ognuna nata a sé,
esasperata o sprecata da soli.
L’imbrunire del tempo vìola
le segrete passioni
le imbelletta e le adorna per la sera
e fa di una chimera
un perenne rimpianto.
Rimasto solo, ascolto il rimbombo del tuono,
il richiamo
che il cielo manda nel mentre lava
e illeggiadrisce il bosco.
Non conosco conforto.
Canto tornar l’inverno
nell’ultima stagione
prima che il tempo cessi, che la ragione d’essere
si spenga.
Pentirmi no, rimpiangere soltanto
talvolta, spesso, m’avvedo.
Senza fede né credo arrivo.
Una curiosità folle mi spinge
malgrado la paura.
L’unico lume umano che è rimasto.

Canto d'inverno. Mia ultima stagione