Improvvise si ingiallano le foglie...

 

Improvvise si ingiallano le foglie
così come anche il mio, il tuo collo avvizza.
Di remote passioni favoleggia
la mente,
il corpo più non ne sente il caldo,
a stento le rammenta.
Con l’età che s’avanza sempre più tempo chiedi
e siccome t’accora un mio silenzio
dell’assenzio dell’ansia tua mi vesti.
Non so come tu sei, solo a volte ti vedo
e diversa mi sembri e mi distolgo,
perché altra forma di te dentro rammento.
Oggi un’altra ti sento
al tatto ed all’odore e al movimento.
Quella che fu
quella che tu sei stata
via da tempo è volata.

Strane voglie mi prendono
d’andare,
ma dove poi, lontano
e perché poi, non so.
Ora che interi giorni vanno in basso, rapidi,
come un sasso nell’acqua affondo.
Non vedo giri intorno per l’impatto,
nulla è accaduto o accade.
Che ci sia stato o no
l’amore nostro, dalla natura
nulla fu registrato.
Eppure ci illudemmo
che ci girasse intorno l’universo.

Canto d'inverno. Mia ultima stagione